Lunga vita alle bancarelle di libri usati! Se vivete in una città in cui sono presenti queste meraviglie, allora sapete di cosa sto parlando. Diventa difficile, però, farlo capire a chi non ne ha a disposizione nessuna nella sua zona. Libri nuovi, libri vecchi, occasioni a pochi spiccioli. Ogni bancarella ha la sua organizzazione. Ogni bancarella ha il suo tipo di venditore: un vecchio signore schivo, una gentile signora intenta a fare le parole crociate, un logorroico e simpatico uomo di mezza età. Questi banchi sono un ricettacolo di varia umanità e un piccolo paradiso per ogni lettore curioso. In questo articolo vi racconto perché, secondo me, le bancarelle di libri usati sono un vero e proprio patrimonio per le città.
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Bancarelle di libri usati: la mia storia
In origine le bancarelle di libri usati per me erano una assoluta novità. Sono cresciuto in una città piccola, Caserta, in cui non sono presenti banchi ben organizzati che comprano e vendono libri usati. Si faceva grande incetta di testi scolastici di seconda mano, ma praticamente niente riguardante la narrativa e la saggistica di consumo. Diciamo che la cosa non era un gran problema, visto che la mia passione per la letteratura è iniziata abbastanza tardi, negli ultimi anni di scuola superiore (grazie a un gran professore di lettere!).
Finita la scuola, mi sono iscritto alla Federico II di Napoli e ho cominciato a frequentare quotidianamente il centro storico. Lì la zona delle bancarelle di libri usati è Port’Alba, tra Piazza Dante e Piazza Bellini. Non ho vissuto gli anni d’oro in cui davvero quella stradina era la Via del libro per antonomasia, tra banchi e negozi che li vendevano in ogni angolo. Ma di certo, per me, era un mondo nuovo tutto da scoprire. Per quanto quelle bancarelle e quei negozi di libri usati non fossero il top per i miei gusti (ci sono tanti amici che la pensano diversamente), qualche soddisfazione, soprattutto nella saggistica di critica letteraria, me l’hanno tolta. La svolta, però, è arrivata con il mio trasferimento a Torino, in cui ho avuto modo di apprezzare davvero le bancarelle dell’usato.
La soddisfazione delle occasioni
Chi è che non ha una sensazione di profondo benessere quando acquista una cosa che tanto desiderava a metà prezzo o quasi? Inutile negarlo, la soddisfazione che si ha quando si coglie un’occasione è tra i piaceri della vita (maledetto capitalismo!). Quando questo acquisto è legato anche a una passione, poi, non possiamo far altro che gioire irrazionalmente.
Come ogni lettore che segue le novità editoriali, spesso mi capita di desiderare un libro appena uscito. E se quel libro che tanto desideravo lo trovo su una bancarella a metà prezzo (o quasi) a pochi giorni dall’uscita in libreria, la soddisfazione è immensa.
Situazioni del genere a Napoli non mi sono mai capitate, ma a Torino, con le bancarelle di Via Po e di Piazza Statuto, non è un evento raro, anzi. Al punto che ormai, quando voglio un libro appena uscito, sono spinto a farmi un giro in quelle zone della città, prima di andare in libreria e comprare il volume nuovo. Ultimamente mi è capitato davvero spesso di trovare cose appena uscite con il 40% di sconto, e se sono particolarmente fortunato anche con il 50%. Un esempio recente: Yoga di Emmanuel Carrère e Lezioni di letteratura russa di Vladimir Nabokov.
- Leggi anche: Dove comprare libri usati a Torino: una guida
Bancarelle di libri usati: le nuove edizioni dei classici
Ma non di soli libri nuovi a metà prezzo si vive. Le bancarelle dell’usato sanno regalare belle soddisfazioni soprattutto con i libri più vecchi. Spesso mi capita di trovare classici che avrei voluto comprare in passato e che avevo sempre rimandato. Recentemente, per esempio, ho trovato Furore di John Steinbeck al 50% nell’ultima traduzione di Sergio Claudio Perrone. E anche La giornata d’uno scrutatore di Italo Calvino, nell’ultima edizione Mondadori.
A parte i classici in edizioni recentissime, si trovano poi anche tante edizioni più vecchie, a volte anche a prezzi stracciati. Mi è capitato di fare incetta di volumi a 3€ e a volte anche a 1€ in condizioni perfette.
Ogni bancarella ha le sue caratteristiche
La cosa bella di frequentare le bancarelle di libri usati, poi, è che le cominci a conoscere, insieme ai loro proprietari. Impari a capire quale lato della struttura tenere d’occhio con gli ultimi arrivi; guardi con grande attenzione soprattutto il lato delle occasioni a pochi euro, spesso arricchito con libri che non si riescono a smaltire tra gli ultimi arrivi. Capisci pian piano quali sono i metodi di vendita dei singoli librai di strada, e a come sfruttarli per il massimo risultato. Insomma, diventa tutto molto familiare e il lettore-compratore tende a sviluppare la propria strategia di acquisto.
Il lato sentimentale delle bancarelle
Infine, dietro questo micromondo della vendita libraria, che porta benefici al portafoglio del vorace lettore, c’è anche un lato sentimentale. Passeggiare per i portici di Torino, per esempio, e passare da una bancarella all’altra spulciando i libri esposti è una di quelle cose che ti riempiono il cuore. Toccare i libri uno a uno, scorgere il prezzo segnato a matita sul retro della copertina, scambiare un saluto con il venditore. Questi piccoli gesti regalano una sensazione piacevolissima, che tutti i lettori sono certo apprezzano. È uno di quei piaceri di cui oggi ho capito di non poter fare assolutamente a meno.
Ciao, ho scoperto il tuo blog per caso e ne sono davvero felicissima. Anche io sono di Torino e concordo sulle bancarelle di libri usati, mi hanno tolto tantissime soddisfazioni a poco prezzo. Ammetto che se avessi dovuto comprare nuovi tutti i libri che ho probabilmente non avrei potuto permetterne nemmeno la metà. Personalmente in questi ultimi anni mi sono trovata molto bene anche ai mercatini dell’usato. Ho comprato libri praticamente nuovi (ma proprio intonsi, probabilmente mai aperti) a prezzi molto vantaggiosi e ho potuto arricchire un po’ la mia libreria. Bisogna dire che Torino sui libri usati va fortissima, al contrario di altri luoghi dove bancarelle non ce ne sono e i mercatini sono pochi. Chiacchierando con alcune ragazze di altre città mi sono resa conto che in alcuni posti reperire libri usati è difficilissimo.
Grazie per la lettura. In effetti è vero, anche la mia città natale non offre una selezione simile per l’usato
Ciao, proprio ieri ho abbandonato una parte della visita guidata della citta per immergermi nelle bancarelle di via Po. Ho però una curiosità che non sono riuscita a capire dai librai: se posso capire il prezzo ribassato per un libro usato, non riesco invece a capire il prezzo ribassato, a volte anche a metà prezzo, di libri nuovi (che spesso, mi pare di aver capito, sono quelli con il cellophane). Come fanno a vendere libri nuovi a metà prezzo? Non ci sono delle regole?
Grazie
Simona
Ciao Simona,
il motivo è semplice: molte persone (giornalisti, blogger, addetti del settore) ricevono copie omaggio dalle case editrici e alcune le rivendono praticamente nuove.
Grazie per la lettura.
A presto