José Saramago, la curiosa vita di un premio Nobel

La vita di José Saramago mi ha molto incuriosito. Pur non provenendo dalla élite culturale del suo paese, l’autore portoghese è riuscito a diventare uno degli scrittori più noti al mondo. I natali di José Saramago sono estremamente modesti e il successo in campo letterario lo ha raggiunto solo in età matura. Una combinazione che non può che attrarre le mie simpatie. Vediamo in questa breve biografia la sua curiosa e straordinaria vita. 

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Indice

José Saramago, la curiosa vita di un premio Nobel

Le origini umili di José Saramago

José Saramago al Nobel

La modesta origine contadina, Saramago la porta con sé già dal nome. Nato in un villaggio dell’entroterra portoghese a un centinaio di chilometri a nord di Lisbona, la sua famiglia paterna era soprannominata Saramago, dal nome di una pianta selvatica che veniva mangiata dai contadini poveri. Se oggi noi lo conosciamo con questo cognome è perché, al momento della registrazione all’anagrafe, un funzionario ha aggiunto di sua iniziativa il soprannome: Saramago, appunto. 

Ma c’è anche un altro particolare curioso legato alle umili origini di José Saramago. La famiglia dello scrittore ha aspettato due giorni per registrare la nascita del neonato José, ma per evitare la multa prevista in questi casi, ha preferito dichiarare una falsa data di nascita. Così, invece del 16 novembre 1922, giorno effettivo della sua venuta al mondo, sulla sua carta di identità era segnato il 18 novembre. Un aneddoto del genere non sarebbe mai potuto provenire da una famiglia benestante.

L’infanzia e l’adolescenza

All’età di due anni José Saramago si trasferisce con la famiglia a Lisbona, perché il padre diventa poliziotto. Qui vivono sempre in case condivise con altre famiglie e solo tra il 1945 e il 1946 si trasferiscono in una piccola casa tutta per loro. La carriera scolastica dello scrittore portoghese sarebbe stata probabilmente delle migliori, se non ci fossero state le ristrettezze economiche familiari a tarpargli le ali. Al secondo anno di liceo classico i genitori lo mettono davanti all’evidenza della dura realtà: non hanno i soldi per mantenere i suoi studi e deve trovare in poco tempo un lavoro. Con questo pensiero in testa, si iscrive in un istituto tecnico e diventa meccanico. 

Proprio in un ambiente del genere si avvicina sempre di più alla letteratura, grazie ai libri di testo di portoghese in cui sono antologizzati alcuni grandi autori. La famiglia non ha libri in casa e la sua unica opportunità di leggere è legata alla scuola e alla biblioteca pubblica che frequenta con passione. 

Alentejo

La carriera letteraria di Saramago

La carriera letteraria da autodidatta di José Saramago si apre con la pubblicazione del suo primo romanzo a 25 anni, l’anno della nascita della sua unica figlia. Il romanzo oggi è disponibile in edizione Feltrinelli con il titolo La vedova, quello originale che Saramago avrebbe voluto già all’epoca ma che per motivi editoriali era stato cambiato in Terra del peccato. Il romanzo non è accolto con particolare entusiasmo e i tentativi di scrivere altre opere falliscono, anche perché lo scrittore si rende conto di non avere niente di utile da dire. Di quel periodo è il romanzo Lucernario, rimasto inedito per più di sessant’anni e pubblicato postumo anche in Italia.

Per quasi venti anni Saramago rimane semplicemente una promessa mancata della letteratura portoghese, fino a quando ricomincia a pubblicare nel 1966: prima poesie e poi romanzi. In quel periodo lontano dalla scrittura ha lavorato per una decina d’anni nel campo della meccanica e successivamente per una casa editrice. 

Lo spirito libero di Saramago, però, lo porta ad abbandonare la redazione della casa editrice per approdare a un’altra redazione, quella di un giornale, il Diàrio de Lisboa. L’attività giornalistica dell’autore va avanti per alcuni anni fino al 1976, quando decide di dedicarsi pienamente alla letteratura, dopo essere rimasto disoccupato. 

Una terra chiamata Alentejo

Saramago ha 54 anni, un’età in cui ci si aspetterebbe un lento e costante declino verso la vecchiaia, ma lui decide di lanciare una sfida a sé stesso. Si trasferisce per qualche mese in campagna e da questo periodo di studio esce fuori con una nuova idea di letteratura. Nel suo romanzo Una terra chiamata Alentejo compare per la prima volta il suo inconfondibile stile, difficile ma estremamente gratificante, in cui i dialoghi non sono segnalati da virgolette e i periodi sono lunghi e ricchi di virgole con pochissimi a capo

La vecchiaia: una nuova vita

Tra il 1982 e il 1989, Saramago pubblica alcuni dei suoi libri più famosi e importanti. Memoriale del convento (1982), L’anno della morte di Ricardo Reis (1984), La zattera di pietra (1986) e Storia dell’assedio di Lisbona (1989). Appare sempre più chiaro nel decennio dei suoi sessant’anni che lo scrittore sta diventando l’autore portoghese più importante dai tempi di Fernando Pessoa.

La vita di José Saramago prende una nuova svolta nel 1991, quando esce Il Vangelo secondo Gesù Cristo. Ora non sono le difficoltà economiche a dargli filo da torcere, ma il mondo cattolico, infastidito dal suo ultimo lavoro. Il libro, infatti, non viene presentato al Premio letterario europeo e Saramago, in polemica con questa decisione, lascia il Portogallo e si trasferisce nell’isola spagnola di Lanzarote. Praticamente un autoesilio.

Il vangelo secondo Gesù Cristo

José Saramago è vecchio, ormai, ma è ancora pieno di vita e di cose da dire. A 73 anni pubblica il suo libro più noto, Cecità (1995). E da quel momento in poi, fino all’anno prima della sua morte nel 2010, a 87 anni, scrive i suoi maggiori romanzi: La caverna (2000), L’uomo duplicato (2002), Saggio sulla lucidità (2004) e Le intermittenze della morte (2005).

La vittoria del Nobel nel 1998, all’età di 76 anni, per lui non è stata un traguardo, ma solo una nuova rampa di lancio. Nel periodo della sua vecchiaia ha avuto una vera e propria nuova vita e l’anno prima di morire, nel 2009, è protagonista di un caso politico-editoriale che ha a che fare con l’Italia.

Saramago e il caso Berlusconi-Einaudi

Tra il 2008 e il 2009, José Saramago scrive i suoi pensieri sull’attualità e la politica internazionale sul suo blog. Si scaglia contro i potenti della terra senza peli sulla lingua e spesso è al centro di feroci polemiche. Tra gli altri, se la prende anche con il Presidente del consiglio italiano, Silvio Berlusconi.

Nel 2009 viene pubblicata in Portogallo la raccolta dei suoi scritti del blog, intitolata Il Quaderno. In Italia è Einaudi ad avere i diritti di pubblicazione dell’autore, ma la casa editrice torinese decide di non pubblicare l’autore premio Nobel a causa dei giudizi negativi espressi nei confronti di Silvio Berlusconi, proprietario della stessa Einaudi. E così la raccolta esce per Bollati Boringhieri.

Di questa rottura, infine, ne approfitta il gruppo editoriale Feltrinelli, che proprio dal 2009 detiene i diritti di pubblicazione di José Saramago. L’editore milanese negli anni ha molto valorizzato i suoi libri e oggi tutte le sue opere sono disponibili in catalogo. Compreso il famoso Quaderno.

Fonte: José Saramago – Biographical. NobelPrize.org

Donato Riello

Autore

Donato Riello

Donato Riello è laureato in filologia moderna presso l'Università "Federico II" di Napoli e insegna lettere nelle scuole superiori. Ha collaborato con vari giornali, tra i quali "Il Mattino". Nella sua città, Caserta, ha fondato un circolo letterario: si chiama "Il ritrovo del lettore".

Un pensiero riguardo “José Saramago, la curiosa vita di un premio Nobel

  1. Grazie per aver colmato una lacuna raccontandomi in breve la vita di uno scrittore da me amato. Da cui la necessaria completezza.a

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