ATTENZIONE: Questo articolo è stato scritto quando il Cashback di Stato era ancora in funzione. Purtroppo è stato eliminato nel 2021 dal governo Draghi.
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Comprare in libreria non è mai stato così conveniente. Grazie al Cashback di Stato, se si acquista in negozi fisici – quindi anche librerie – e si paga con bancomat, carta di credito o altri metodi di pagamento elettronici, si ha diritto a un rimborso del 10%. Invece, comprare libri online, su qualsivoglia e-commerce, permette di risparmiare al massimo – se non ci sono particolari offerte – il 5% sul prezzo di copertina. È la rivincita delle librerie: comprare libri online non conviene più.
Comprare online non conviene
Con la novità del Cashback, quindi, viene a mancare uno dei motivi (forse il principale) per cui una persona è spinta a spendere i propri soldi su Amazon et similia invece che in una libreria. Inoltre, se consideriamo che tante librerie già offrono sulle nuove uscite uno sconto del 5% (per esempio Feltrinelli, Libraccio, ma anche alcune indipendenti) arriviamo a uno sconto complessivo che lambisce il 15%.
Come funzionava in passato
Una riduzione di prezzo del genere fino a inizio 2020 era la norma per gli acquisti online (e in alcune librerie fisiche), ma con l’entrata in vigore della legge sulla lettura (art. 8 l. 15/2020) lo sconto massimo permesso è del 5%, salvo particolari e limitate offerte. La ragione che ha portato a questa scelta è soprattutto legata alla crisi delle librerie fisiche. Basti pensare che i negozi online sono passati dal 3,8% del mercato al 26,7% in dieci anni. E di contro le librerie sono passate dal 78,2 al 66,2%. La fetta di mercato della grande distribuzione (supermercati e ipermercati) è passata, invece, dal 18 al 7,1%.
La buona notizia per le librerie
La grande notizia oggi è che per la prima volta in Italia è più conveniente comprare nelle vecchie e care librerie piuttosto che online. Non era mai successo. E di questo dobbiamo essere contenti. Purtroppo, prima di arrivare a questo risultato abbiamo perso per strada tra il 2012 e il 2017 ben 245 librerie: siamo passati da 3544 a 3299, come rileva l’Istat.
Abbiamo perso, insomma, circa il 7% delle librerie fisiche. Non semplici negozi dove si vende una merce, ma veri e propri luoghi di scambio di idee e cultura. Perché nelle librerie si svolgono le presentazioni dei libri, si incontrano le persone, lavorano tanti bravi librai (che anche nelle grandi catene sono spesso persone preparate e appassionate).
Più poveri con meno librerie
Immaginiamo per un momento, lettori, la nostra vita con meno librerie in giro: non avremmo la possibilità di passare un pomeriggio tra gli scaffali a spulciare le quarte di copertina; non potremmo scambiare quattro chiacchiere con il libraio di fiducia; non potremmo incontrare altri lettori che si trovano lì per caso e con i quali magari possono nascere delle discussioni interessanti. Insomma, saremmo davvero più poveri.
I vantaggi degli store online
Certo, gli store online hanno ancora una serie di vantaggi che le librerie fisiche non possono offrirci, o comunque non possono farlo con la stessa efficienza. Se non troviamo un testo in libreria, per esempio, ci vogliono diversi giorni per ottenerlo; con gli store online, invece, possiamo avere un catalogo sterminato a portata di clic e nel giro di qualche giorno possiamo ricevere il libro direttamente a casa. Il che potrebbe essere molto utile – bisogna ammetterlo – nel caso in cui ci fossimo ridotti all’ultimo momento per un particolare regalo che altrimenti avremmo avuto solo a festa passata.
Il prezzo da pagare
Ma anche qui c’è da fare un ragionamento: per poter avere le spedizioni gratuite dobbiamo spendere almeno 25€, altrimenti c’è da pagarle extra. Questo significa che siamo psicologicamente portati a spendere di più per non pagare un costo che crediamo di poter evitare aggiungendo un altro libro al carrello. Invece, alla fine, abbiamo comunque speso più di quel che davvero ci serviva (dovevamo solo prendere quel libro da regalare!) e abbiamo comprato un testo che magari non avremmo acquistato se non avessimo avuto la fretta di raggiungere i famosi 25€. Meccanismo commerciale legittimo, ma da lettori/consumatori abbiamo gli strumenti per tutelarci.
Il limite del Cashback
Infine, bisogna sottolineare un limite del Cashback: la spesa massima sulla quale viene calcolato il rimborso del 10% è 1500€ ogni sei mesi. Quindi, se ci trovassimo a spendere in libri quando ormai siamo oltre la cifra massima di rimborso (che ovviamente vale per tutti gli acquisti fisici senza contanti), non avremmo i vantaggi economici di cui sopra. Però, ricordiamolo, rimarrebbero tutti gli altri.
Pensateci: forse è meglio spendere il 5% in più sul prezzo di un libro, piuttosto che avere una libreria in meno nella propria città.
Per avere il cashback con Amazon basta comprare una carta fisica al supermercato, quindi cade il motivo principale elencato in questo articolo.
Io compro sia online sia nelle librerie fisiche. Purtroppo però non ho librerie nel giro di diversi chilometri, quella più vicina è piccola e non ha praticamente mai quello che cerco. E, a dire il vero, spesso ciò capita anche per librerie più grandi. Fare il giro delle librerie cercando le mie cose costerebbe ore che non ho, e a meno che una libreria non abbia un servizio di prenotazione online e ritiro in negozio, per me è davvero svantaggioso servirmene. Non è una questione di risparmio: mai badato a quello. La questione è che anche in caso di restituzione, il servizio online mi restituisce il denaro e la libreria un buono. Questo fatto (valido in tutti i negozi al dettaglio) mi irrita profondamente e credo che per questo motivo oggigiorno il commercio online offra servizi ineguagliabili. I negozi devono reinventarsi o in termini di offerta o in termini di servizi al cliente, altrimenti, a pare eccezioni, perderanno terreno.
Cara Sabina, grazie per la lettura e l’attento commento.
Credo sia indubbio che ci siano dei vantaggi nell’utilizzare gli e-commerce (ne ho anche riportati alcuni). Il mio articolo ha però l’intenzione di far riflettere sull’importanza delle librerie e sul fatto che in fondo conviene comprare lì. Poi è evidente che ci sono molti motivi per cui una persona sceglie l’online, ma credo che la fetta più grande sia quella formata da chi vuole risparmiare. Oggi non si risparmia a comprare online, soprattutto se si sceglie un libro appena uscito o facilmente reperibile. Questo è il concetto centrale su cui volevo riflettere.
A presto
Spesso a spingere all’acquisto online, sono proprio le librerie fisiche, per mancanza di volontà ad evolversi. Riporto un’esperienza concreta: un libro auto pubblicato con regolare ISBN, ho cercato di spingere gli ordini verso le librerie fisiche e Bookdealer, ma mi sono dovuto arrendere. Quasi tutte dicono che non sia possibile averlo, solo perché non vogliono ritirare da Amazon Business (canale dedicato soltanto ai librai), mentre solo qualcuna si è resa disponibile (ma è una minoranza) ad ordinarlo. Pensano veramente, di fargli concorrenza in questo modo? Di conseguenza, Amazon ha venduto molte più copie direttamente, guadagnando di più.
Ciao Whitaker, grazie per la lettura e il commento.
Capisco che ci possano essere casi particolari come il tuo, ma il mio discorso è più generale ed è legato a quel che fa il lettore medio. Esce un libro, voglio leggerlo, vado a comprarlo: se lo faccio online mi costa di più, se lo prendo in libreria, grazie al Cashback mi costa di meno. Inoltre, nelle librerie si organizzano le presentazioni dei libri, quindi anche un libro autopubblicato può essere promosso dal vivo… Cosa impossibile da fare online. Per questo (e altri motivi) credo che sia un bene tenere vive le librerie.
A presto
salve, sono una libraia, vorrei rispondere riguardo alla mia possibilità di acquistare libri su Amazon business (che anche io utilizzo al bisogno estremo). Per quanto riguarda il non voler utilizzare questo canale per procurare libri le faccio notare che per avere uno sconto devo acquistare una determinata quantità di libri dello stesso titolo, altrimenti lo acquisterei allo stesso prezzo di un comune acquirente e per me non ci sarebbe nessun guadagno. Certo, avrei accontentato un cliente, e per questo qualche volta l’ho fatto quando non avevo alternative, però è l’eccezione e non la regola, altrimenti se dovessi farlo con ogni libro che mi prenotano non avrei il guadagno che mi serve per pagare le tasse, le bollette, le spese varie, e magari anche qualcosina per andare a fare la spesa. Cordiali saluti, Marzia
L’articolo pare non tener conto dei meccanismi della distribuzione, specie se riferiti alle piccole e medie case editrici.
Oltre all’atavica diffidenza di parecchi librai a ordinare testi da CE non notissime, bisogna aggiungere l’elefantiaca macchina di Fastbook (Gruppo Messaggerie) che, a dispetto del nome, era di una lentezza impressionante a rifornire i vari punti venditi già prima dell’emergenza Covid e con la pandemia è andata completamente nel pallone.
Porto degli esempi pratici, così ci capiamo meglio.
Il 25 di novembre erano fisicamente disponibili le nostre ultime quattro uscite del 2020 e lo stesso giorno un buon numero di copie partiva per i magazzini Fastbook di Assago. Ebbene il 20 di dicembre tali libri non risultavano ancora presenti nel loro database (quello visualizzato dai librai, tanto per capirci).
Sempre il 25 di novembre inviavamo altre copie ai magazzini di un noto venditore, che non citiamo (comincia con A e finisce con Z), il giorno dopo i libri erano acquistabili dal loro sito, e il 27 di novembre erano già nelle mani dei clienti che li avevano ordinati.
Quindi, al di là di risparmi davvero irrisori, questa è la realtà con la quale le librerie si devono confrontare, questa la sfida che devono vincere. Ovvio che non può basarsi solo sui tempi di consegna e chi acquista un testo in libreria deve avere un po’ più di pazienza, ma non quella di Giobbe, perché qui le differenze sono davvero abissali.
Altro esempio.
Una libreria toscana il 6 dicembre ha ordinato un certo numero di copie di un nostro romanzo, che Fastbook aveva già nei suoi magazzini. Ebbene il 20 di dicembre i libri non erano ancora arrivati e abbiamo pertanto dovuto provvedere personalmente a rifornirli, per non far perdere al libraio gli anticipi già incassati.
Oggi, 30 dicembre, le copie non sono ancora arrivate in libreria.
Quindi, prima di fare i salti di gioia, perché le librerie si starebbero prendendo una “rivincita” (i conti si fanno a fine campionato), io ci andrei piuttosto cauto, perché per “rivincere” bisogna prima di tutto giocare bene – e francamente non tutti i librai sono all’altezza, sia in tema di correttezza commerciale, sia in tema di saper consigliare i lettori – ma anche contare su alleati validi e meccanismi distributivi funzionali e collaudati.
Alessandro Cuccuru
Amministratore di Aporema Edizioni
Caro Alessandro,
grazie per aver riportato la tua esperienza da editore. Purtroppo i problemi di cui parli sono oggettivi e si dovrebbe intervenire (ma come?) per migliorare la situazione. Però il discorso che faccio nell’articolo non cambia: oggi per la prima volta comprare nelle librerie conviene rispetto all’online e questo è un bene. Perché le librerie offrono una serie di “servizi” che con l’online non è possibile avere. In primis il fatto di avere un luogo fisico dove incontrare, oltre che i libri, altri lettori. Capisco benissimo la tua amarezza, ma io faccio un discorso legato principalmente a chi legge.
Grazie per l’attenzione.
A presto
Io so solo che la mia amica libraia mi ha confidato che per lei in queste feste Amazon è stato la salvezza, perché i tempi di consegna sono rapidi e come ho letto in un commento qui sopra, il cliente ha bisogno di tempi ragionevoli, quando ordina un libro. Il vecchio detto “se non puoi batterli fatteli amici” è sempre valido: sono sempre più convinta che le piccole librerie non possano sconfiggere amazon boicottandolo, ma che possano invece sfruttarne le potenzialità, adesso poi con il discorso cashback per il lettore sarà in effetti più conveniente andare in libreria… librai, pensateci.
Ma non è vero niente!…
Lasciando stare Amazon, le librerie telematiche praticano sconti fino al 70%,con mille scuse; e libri così, e offerte cosà,e il mese di questo, e il giorno di quello…c’è sempre da scegliere e risparmiare. Meno di prima, ma sempre più delle librerie. E poi: raccolte punti,omaggi,spese abbuonate,ritiro in negozio o altrove…
Club per voi et similia,poi, partono da un minimo di 50% di sconto.
Certo,per chi non regge l’attesa di fronte all’uscita cartonata dell’ultimo bestseller, la libreria telematica potrebbe non bastare( per quanto, lo sconto è lo stesso) ma parliamo di maniaci. Il fascino di sfogliare senza comprare? Ma io lo sfizio me lo tolgo lo stesso,e poi però spendo sulla Rete.
Il limite dei 25 euro? Ma scherziamo? Il prezzo medio di un libro cartonato appena uscito è di 20 euro !!! MEDIO,eh ? Basta comprare due libri e quel limite è superato. Ma spesso te lo tolgono, quel limite.
Sono contento per i librai. Ma un oggetto non deperibile e non variabile come un libro è forse l’unico che davvero si presta al commercio elettronico. Lo sconto cashback è aggirano ( e non è per tutti, ha tante restrizioni). Se vogliamo fare un favore alle librerie e alle case editrici troviamo altre strade, e non battiamo quelle di argomenti confutazione punto per punto!Un suggerimento: abbassate il prezzo di copertina!
Caro Claudio,
purtroppo non riesco a capire quali siano le cose “non vere” scritte in questo articolo… Tra l’altro non riesco nemmeno a capire (per quel che riesco, vista la scrittura davvero raffazzonata) quale sia il suo problema: perché avere questi toni da “tifoso” dell’online, invece che provare a esporre con pacatezza e chiarezza le proprie idee?
A presto