Lo so, 5 libri sono pochissimi. In Italia – giusto per dare qualche numero – vengono pubblicati qualcosa come sessantaseimila (66.000!) libri ogni anno. Quindi più di cinquemila al mese. Certo, avrei potuto fare almeno la classica top ten di libri più attesi, ma ho deciso di fare una cosa diversa. Sappiamo tutti che è praticamente impossibile – per la stragrande maggioranza dei lettori forti – leggere più di un libro a settimana (pensate che è lettore forte chi ne legge almeno uno al mese…), quindi, visto che questo è il blog di Un lettore, credo sia molto più sensato fare una mini lista dei libri che sono curioso di leggere. Per i più disparati e autobiografici motivi.
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Poi lasciate stare che probabilmente non ne leggerò neanche uno. Ma quantomeno sarebbe realistico – nonché umano – farlo. E a me piacciono le cose realistiche. Bando alle ciance, ecco la mia personalissima cinquina (manco fossimo allo Strega…) dei libri più interessanti in uscita a settembre 2018.
1) Matt Haig – Come fermare il tempo
(Edizioni E/O – 368 pp. – Data d’uscita: settembre)
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Probabilmente poco noto ai più, per me Matt Haig è uno scrittore fondamentale. Il suo libro Il paradiso dei labrador è stato il mio lasciapassare per la terra delle meraviglie: la letteratura. Avevo 16 anni (tardino per entrare in questo mondo, lo so) ero alla fine del terzo anno di istituto tecnico industriale e il mio prof ci consigliò questo libro da leggere per le vacanze. Già avevo cominciato ad apprezzare la letteratura con Mark Haddon (lessi Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, quell’anno, ma non apprezzai il finale), però il romanzo di Matt Haig, con il racconto in prima persona di un cane, mi lasciò senza parole. Fu bellissimo per me. Poi recuperai Il club dei padri estinti (bello!) e La famiglia Radley (un po’ deludente). Adesso non posso che guardare con curiosità questo nuovo romanzo, pubblicato da E/O.
Descrizione dell’editore:
Pensate a un uomo che dimostra quarant’anni, ma che in realtà ne ha più di quattrocento. Un uomo che insegna storia nella Londra dei giorni nostri, ma che in realtà ha già vissuto decine di vite in luoghi e tempi diversi. Tom ha una sindrome rara per cui invecchia molto lentamente. Ciò potrebbe sembrare una fortuna… ma è una maledizione. Cosa succederebbe infatti se le persone che amate invecchiassero normalmente mentre voi rimanete sempre gli stessi? Sareste costretti a perdere i vostri affetti, a nascondervi e cambiare continuamente identità per cercare il vostro posto nel mondo e sfuggire ai pericoli che la vostra condizione comporta. Così Tom, portandosi dietro questo oscuro segreto, attraversa i secoli dall’Inghilterra elisabettiana alla Parigi dell’età del jazz, da New York ai mari del Sud, vivendo tante vite ma sognandone una normale. Oggi Tom ha una buona copertura: insegna ai ragazzi di una scuola, raccontando di guerre e cacce alle streghe e fingendo di non averle vissute in prima persona. Tom deve a ogni costo difendere l’equilibrio che si è faticosamente costruito. E sa che c’è una cosa che non deve assolutamente fare: innamorarsi.
2) James Anderson – Il diner nel deserto
(NN Editore – 354 pp. – Data d’uscita: 13 settembre)
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La NN è una casa editrice bravissima a farti desiderare i propri libri. Riesce a creare una vera e propria aura intorno ai propri romanzi, una narrazione che pian piano, a botta di post su Facebook e citazioni, riesce a farti avere voglia di leggere quei maledetti libri. Lascia stare che poi, a volte, ti deludono. Ma ti fanno venire il desiderio, e solo per questo meriterebbero un premio. (Ah, l’ultimo loro libro che ho letto, Lonely Betty, mi è piaciuto molto, ve ne parlerò in un articolo qui sul blog).
Dalle pianure di Kent Haruf e Tom Drury al deserto dello Utah di James Anderson. La pubblicazione di questo romanzo è una storia nella storia: dopo aver circolato circolato silenziosamente per circa un anno tra cerchie sempre più ampie di appassionati, Il diner nel deserto è stato acquistato e ripubblicato nel 2015 dal marchio Crown della prestigiosa Penguin Random House. Da quel momento, riceve moltissimi riconoscimenti di pubblico e di critica.
È la storia di Ben Jones, autista di camion che effettua consegne lungo un’autostrada seminascosta nel deserto dello Utah; sull’orlo della bancarotta, un giorno incontra Claire, che si nasconde in una casa isolata e custodisce un segreto che porterà a drammatiche conseguenze. Nemico e alleato di Ben è anche Walt Butterfield, proprietario di un diner nel deserto chiuso da più di quarant’anni, in seguito a un terribile fatto di sangue. Tra pedinamenti, scomparse improvvise e il furto di un prezioso strumento, i personaggi incontrano tutti il loro destino, cieco come le alluvioni distruttive che allagano all’improvviso i canyon rocciosi.
3) Michela Murgia – L’inferno è una buona memoria
(Marsilio – 116 pp. – Data d’uscita: 30 agosto)
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L’indice che misura il mio interesse (sì, sono un po’ come la borsa) aumenta vertiginosamente quando uno scrittore parla dei libri degli altri, in particolare di quelli che gli sono piaciuti e che l’hanno influenzato. Quindi, non posso che esaltarmi quando esce una collana di libri che «funziona come un gruppo di lettura», cioé raccoglie dei saggi/memoir scritti da autrici e autori, i quali, partendo da un classico (più o meno moderno) della letteratura, ci raccontano perché per loro è stato così importante e cosa può dirci sul mondo di oggi. La collana in questione si chiama PassaParola e la pubblica Marsilio. Il libro che la apre è di Michela Murgia, L’inferno è una buona memoria: il romanzo che analizza è Le nebbie di Avalon di Marion Zimmer Bradley.
Descrizione dell’editore:
Quanto somiglia Cabras, Sardegna, paese natale di Michela Murgia, ad Avalon, Britannia, luogo mitico legato a Re Artù? Come Morgana, Igraine e Viviana, le “Signore del Lago”, hanno il potere di sollevare le nebbie con le loro parole, influenzare e curare le vite dei cavalieri della Tavola Rotonda, così Michela Murgia, nata in mezzo alle acque di Cabras, ha il potere di sollevare le nebbie intorno alle storie e alle idee che stanno alla base dei suoi romanzi e dei suoi saggi: la versione delle donne, la versione degli uomini, la versione di Dio. In un viaggio che comincia in mezzo al mare e in mezzo al mare ritorna, Michela Murgia, una delle maggiori scrittrici italiane, racconta come e perché è diventata femminista, come e perché ha cominciato a temere le gerarchie religiose, come e perché non ha mai smesso di giocare di ruolo nel mondo magico di Lot, come e perché certi libri che ci hanno fatto crescere, in effetti, li abbiamo mangiati più che letti, e soprattutto come e perché creare ogni giorno il mondo che ci circonda è un gesto politico.
4) Maurizio Maggiani – L’amore
(Ferltrinelli – 197 pp. – Data d’uscita: 30 agosto)
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Non ho mai letto nulla di Maurizio Maggiani. È un autore importante, vinse il premio Campiello una ventina di anni fa. Ricordo di aver incontrato la sua scrittura in qualche articolo (che tra l’altro mi lasciò un po’ interdetto – per lo stile, non per le idee), ma questa volta avrei proprio voglia di leggere questo suo ultimo romanzo. L’amore è un tema che mi appassiona particolarmente, e sono sempre curioso di vedere come viene trattato. Figurati quando un romanzo si intitola proprio così!
Descrizione dell’editore:
“È notte, ci sono due sposi.” Inizia così, dalla notte, il racconto della giornata di uno sposo, che in ventiquattr’ore ripercorre i suoi amori, tenendo però sempre fermo – come punto di partenza e di arrivo – l’ultimo, quello incontrato in età matura. È alla sua sposa che la sera racconta un “fatterello”, e a lei piace che quel fatterello riguardi uno dei suoi amori passati, la “delicata materia di ciò che è già stato”.
Quando si fa mattino, la sposa esce di casa per andare a insegnare e lui, rimasto solo – il suo mestiere è scrivere articoli di giornale e comprare minerale di zinco sui mercati mondiali –, non smette di ricordare e di chiedersi: “Dove ho imparato a dire ti amo?”. Mentre lavora, si occupa dell’orto, cucina, inforca la bicicletta, le ore della giornata scorrono, viene il pomeriggio e cala la sera, torna la notte, riemergono dal passato, con struggimento, con dolore, con dolcezza, la “Mari marina marosa figlia del pesciaiolo”, la Padoan con la sua coda di cavallo, la Patri e la luxemburghiana Chiaretta, i cui fatterelli tanto piacciono alla sposa, e poi Ida la Bislunga. È attraverso di loro che lo sposo ripercorre il suo lungo “allenamento a dire ti amo ti amo ti amo” in questa giornata che sembra qualunque, e si scopre invece particolare.
5) Aaron Spitz – Il libro del pene felice
(HarperCollins – 412 pp. – Data d’uscita: 30 agosto)
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Va bene, pensate sia un cazzaro. Ma cazzo: un libro che parla del cazzo! (Troppe volte la stessa parola…). Probabilmente non lo leggerò mai, ma già solo il fatto di aver messo insieme tutto quello che c’è da sapere sul pene (i maschietti non potranno che essere curiosi! – ma penso anche le donne…), ecco, come minimo merita una menzione. Anche se solo in una lista (striminzita) su un blog sfigatissimo che parla di libri.
Descrizione dell’editore:
Tradizionalmente oggetto di battute e doppi sensi, il pene è spesso incompreso, calunniato e maltrattato… Domande, preoccupazioni e tabù sull’argomento sono qualcosa di trasversale che tocca tutte le classi sociali, le razze e i generi. Come è fatto? Perché fa questo? Perché non fa quest’altro? Deve davvero essere così? Il dottor Spitz, professore clinico aggiunto presso il Dipartimento di Urologia della UC Irvine per quindici anni e ospite fisso di The Doctors, famoso talk show televisivo trasmesso da CBS, soddisferà ogni curiosità e vi guiderà attraverso le questioni più preoccupanti e spinose sull’argomento.
Il libro del pene felice affronta con chiarezza e un pizzico di umorismo tutte le questioni che riguardano questo importante organo, dalle infezioni trasmesse sessualmente alla scienza del flusso sanguigno, e propone un piano olistico in cinque fasi per la sua salute ottimale, che comprende raccomandazioni di alimentazione naturale, informazioni sui cibi più salutari ed esercizi mirati volti a garantirne efficienze e benessere. Utile e molto interessante sia per gli uomini che per le donne, Il libro del pene felice è lo strumento ideale per conoscere e curare questa importante parte del corpo maschile.