8 libri Oscar Mondadori da leggere

Anche quest’anno è cominciata l’offerta Oscar Mondadori: fino al 25 giugno 2023 tutti i libri del catalogo sono scontati del 20%. Ormai da qualche anno è in vigore la legge che consente alle case editrici di scontare per un solo mese all’anno tutto il catalogo. Solitamente, Mondadori apre questa offerta dopo il Salone del libro di Torino, a cavallo tra maggio e giugno. La collana Oscar Mondadori è una delle più ricche che ci siano nel panorama editoriale italiano, composta sia da titoli di narrativa contemporanea che da grandi classici della letteratura mondiale. In questa carrellata di consigli provo a mettere in fila i libri Oscar Mondadori che vale assolutamente la pena leggere e avere nella propria libreria.

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Indice

  1. Un amore di Dino Buzzati
  2. Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald
  3. Don Giovanni in Sicilia di Vitaliano Brancati
  4. Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez
  5. Dieci piccoli indiani di Agata Christie
  6. Il giocatore di Fedor Dostoevskij
  7. 1984 di George Orwell
  8. Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino

Un amore di Dino Buzzati

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Un amore di Dino Buzzati è uno dei libri a cui sono più legato. Pubblicato nel 1963, il romanzo si discosta molto dalla produzione precedente dell’autore bellunese: si tratta di una narrazione realistica in cui al centro c’è l’ossessivo sentimento amoroso del protagonista Antonio Dorigo per la giovane prostituta Laide Anfossi. A molti anni di distanza da quando lo lessi per la prima volta, credo di non aver ancora trovato un libro che racconti l’amore non corrisposto in modo così preciso e doloroso. L’introspezione che Dino Buzzati riesce a ricreare sulla pagina ha un che di prodigioso. Del resto, lo scrittore si è ispirato a una sua esperienza autobiografica che, come disse Eugenio Montale, «tutti gli uomini che non hanno gli occhi e il cuore foderati da una cotenna di lardo hanno almeno virtualmente provato».

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Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald

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Uno dei capolavori della narrativa statunitense del Novecento è senza dubbio Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald. Credo che abbia un incipit davvero bellissimo:

«Negli anni più vulnerabili della giovinezza, mio padre mi diede un consiglio che non mi è mai più uscito di mente. “Quando ti vien voglia di criticare qualcuno” mi disse “ricordati che non tutti a questo mondo hanno avuto i vantaggi che hai avuto tu”». 

Una di quelle frasi che ti rimane impressa davvero. Il romanzo di Fitzgerald, pubblicato nel 1925, racconta la storia del misterioso Jay Gatsby attraverso gli occhi di un narratore interno alla storia, Nick Carraway. Al centro della narrazione c’è la vanità della ricchezza, tra feste e lussi, ma anche l’amore e l’ossessione. Un romanzo da leggere assolutamente.

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Don Giovanni in Sicilia di Vitaliano Brancati

Don giovanni in Sicilia

Uno dei romanzi che più mi hanno sorpreso tra quelli che ho letto negli ultimi anni è stato sicuramente Don Giovanni in Sicilia di Vitaliano Brancati. Si tratta di una storia che ogni uomo deve assolutamente leggere. Perché racconta, con il giusto bilanciamento tra dramma e ironia, di quanto possa essere frustrante dover vestire i panni del gallo, del maschio che non ha bisogno di chiedere e che, almeno apparentemente, può avere qualsiasi donna. La realtà è molto diversa, e molto più triste: riuscire a incontrare una donna con cui fidanzarsi è molto più complicato di quanto possa apparire. La storia di Giovanni Percolla e dei suoi amici è proprio questa. Un gruppo di ragazzotti che fingono di essere dei don Giovanni, ma che in realtà non riescono ad attirare le attenzioni femminili, se non a pagamento. Almeno fino a quando un colpo di fortuna non cambia la loro vita sentimentale.

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Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez

Cent'anni di solitudine

Per alcuni anni ho avuto una vera e propria venerazione per Gabriel Garcia Marquez, premio Nobel per la letteratura nel 1982. Dopo aver letto L’amore ai tempi del colera, l’autore colombiano è entrato nel Pantheon dei miei scrittori del cuore. A distanza di anni, però, è Cent’anni di solitudine a essere rimasto nella mia mente con assoluto nitore. Pubblicato nel 1967, è un romanzo incredibile, in cui ho trovato per la prima volta una capacità narrativa straripante, un fiume di racconti incontenibile. Seguiamo per un secolo la storia della famiglia Buendia e della città di Macondo. Chi ama le storie non può che adorare un libro come questo, in cui ci si perde tra decine di personaggi ed eventi. Una tale quantità di fatti da rimanere spaesati. E forse è proprio questo il bello.

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Dieci piccoli indiani di Agatha Christie

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Il genere giallo, più di altri, mi ha senza dubbio avvicinato alla lettura. Il mistero, quella voglia di capire come andrà a finire, il brivido che si prova nel momento in cui c’è un colpo di scena inaspettato, credo siano elementi imprescindibili per una bella storia, soprattutto se al centro c’è un omicidio. La regina indiscussa di questo genere è certamente Agatha Christie, e il suo romanzo più interessante, per me, è Dieci piccoli indiani (altro titolo: E non ne rimase nessuno). Pubblicato nel 1939, credo sia un romanzo molto bello non tanto per l’enigma creato dall’autrice, quanto per la grande tensione che riesce a trasmettere al lettore. Quando lo lessi la prima volta riuscivo a sentire anche io il terrore che provano i personaggi che si trovano su un’isola deserta in cui cominciano ad accadere cose terribili. Uno degli Oscar Mondadori da leggere assolutamente.

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Il giocatore di Fedor Dostoevskij

IL giocatore

Il giocatore di Fedor Dostoevskij è un romanzo straordinario perché riesce a raccontare l’ossessione per il gioco d’azzardo con una capacità narrativa e introspettiva che non ho mai trovato in altri libri. L’autore russo di Delitto e castigo mi piace così tanto perché riesce a rappresentare le contraddizioni dell’animo umano: nel caso del Giocatore, racconta il tormento di chi si trova a puntare tutti i suoi soldi alla roulette russa. In mezzo Dostoevskij ci mette anche una storia d’amore, ma non è nella vivisezione del sentimento amoroso che secondo me eccelle. Il giocatore, inoltre, è abbastanza breve e, se non l’avete ancora fatto, credo sia un ottimo modo per cominciare a leggere i libri di Dostoevskij.

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1984 di George Orwell

1984

Una delle più grandi distopie della storia della letteratura è senza dubbio 1984 di George Orwell. In questo straordinario romanzo, scritto nel 1949, ci si trova in un mondo in cui al governo c’è un dittatore che ha il controllo su tutto, dove le persone non sono libere di fare ciò che vogliono nemmeno a casa loro. La propaganda ha cambiato il modo di pensare della gente: “la guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza”. Ma c’è qualcuno che non vuole arrendersi davanti a tutto ciò. Winston Smith, protagonista di 1984, non ci sta a inchinarsi e prova a ribellarsi a questo terribile regime guidato dal misterioso Grande Fratello. Tra i libri Oscar Mondadori più iconici, uscito recentemente in una nuova traduzione a cura di Nicola Gardini.

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Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino

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La resistenza è uno dei fenomeni storici più indagati dalla letteratura italiana. Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino è un libro che entra in quel filone narrativo e lo fa con una storia in cui il protagonista è un ragazzino. Pin ha dieci anni e si trova a vivere in un mondo che non è fatto per i bambini. Abbandonato a sé stesso, si trova ad affrontare avventure pericolose, tra carcere, boschi, soldati tedeschi e brigate di partigiani. Si tratta del primo romanzo di Italo Calvino, pubblicato nel 1947, a pochi anni dalla fine della guerra e del periodo che viene raccontato. Un romanzo di assoluto valore: ritmato, divertente e duro.

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Donato Riello

Autore

Donato Riello

Donato Riello è laureato in filologia moderna presso l'Università "Federico II" di Napoli e insegna lettere nelle scuole superiori. Ha collaborato con vari giornali, tra i quali "Il Mattino". Nella sua città, Caserta, ha fondato un circolo letterario: si chiama "Il ritrovo del lettore".

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